Iniziava così a prendere vita anche una forma rudimentale ma efficace di noleggio autobus per turismo.
La moglie di Fortunato, Stefana, che lavorava come maestra alle scuole elementari, rimaneva a casa per
prendere gli ordini e tenere i contatti con la clientela, mentre i cugini continuavano a viaggiare.
Erano tempi pionieristici e di grande fermento, ma anche duri, di miseria e faticosa ricostruzione:
pur di lavorare e portare "il pane a casa" si dormiva anche solo due o tre ore per notte, a volte senza
scendere dal bus. Successivamente i mezzi furono incrementati e, nella stessa misura, aumentarono le esigenze e le richieste da parte della Clientela.
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